martedì 2 ottobre 2012

Belli e Dannati - Gus Van Sant


Primi giorni di Ottobre dedicati al cinema. Oggi è il turno di "Belli e dannati" il cui titolo originale è My Own Private Idaho.

Uno spaccato di Seatte davvero unico quello che ci racconta Gus Van Sant fatto di drogati, omosessuali, spacciatori e gigolò, il mondo ai margini che viene esaltato ai massimi livelli.

Scott (Keanu Reeves) è il figlio del sindaco di Portland che si ribella al mondo e alla vita inquadrata e perbenista dell' alta borghesia, Mike (River Phoenix) è il figlio di nessuno, malato di narcolessia e omosessuale. I due diventano amici nei sobborghi della città e si prostituiscono per vivere, vendendosi al miglior offerente, viaggiano con moto rubate e si infilano in situazioni pericolose fino a quando non decidono di partire alla ricerca della madre di Mike. Lui non conosce la vera storia della sua famiglia ma quando incontra il presunto fratello Dick gli rivela che in realtà è il frutto di un incesto tra mamma e figlio. La realtà è sconvolgente ma non riesce a trattenerlo dal ricercare sua madre. 

Intanto il destino del figlio perbene sta per compiersi: Scott incontra una ragazza italiana, si innamora e ritorna a Portland dove ha già la vita spianata, una casa, soldi e macchine di lusso. Sembra assurdo ma rinnega il suo passato e volta le spalle ai suoi vecchi compagni di viaggio.

Il destino è scritto fin dalla nascita e si compie sotto gli occhi di tutti. Di chi è figlio Scott? 
E tu di chi sei figlio? A quale casta appartieni?

domenica 19 agosto 2012

Mr. Vertigo - Paul Auster


Semplice, completo, accurato, realistico. Una favola che mi ha fatto commuovere davvero, riflettendo sulle infinite possibilità che la vita ci offre e sugli scherzi del destino.

Walter Rawley è un bambino povero e maltrattato che possiede un dono naturale, la concentrazione e la forza del pensiero. Lungo il suo cammino incontra il Maestro Yehudi che è l'unico a riconoscere quella sua qualità nascosta. Egli diventa il suo unico appiglio, la sola persona che può offrirgli la possibilità di sfuggire alla fame, alla miseria e alla solitudine. Allo stesso tempo egli sarà anche la sua rovina, il suo sfruttamento, l'alienazione dal mondo. 
Walt verrà avviato all'intrattenimento di strada e diverrà un vero e proprio fenomeno da baraccone, provando sulla sua pelle il successo e il fallimento. 

Il suo lungo percorso di vita è una metafora delicata del contemporaneo e un'iperbole dell'esistenza privata di ciascuno di noi.
Un bambino prodigio è allo stesso tempo un essere fragile che può cadere improvvisamente in picchiata vanificando impegno, coraggio, costanza e ritrovarsi frammentato in piccole briciole inutilizzabili.

Siamo nel mondo per seguire un percorso e raggiungere un obiettivo? siamo abbastanza forti per sottoporci ad abusi e violenze?
Siamo forse obbligati ad arrivare da qualche parte o forse no?

lunedì 30 luglio 2012

Norvegian Wood. Tokyo Blues -  Haruki Murakami



Il testo di Murakami narra la storia di Toru, uno studente giapponese che trascorre i suoi anni universitari vivendo  occasioni uniche e vicissitudini irripetibili. Egli incontra personaggi di ogni genere: soggetti mediocri, malati, frustrati, ma anche fragili, soli ed emarginati ed a ciascuno regala il suo tempo. Toru è un bel personaggio, altruista, ingenuo, che si fa coinvolgere nelle situazioni più disparate ed ascolta in modo critico e riflessivo ogni frase dei suoi diversi interlocutori. Il suo silenzio è attento e vigile, non usa filtri per giudicare, le sue parole sempre sincere e vere. Toru si fa amare fin dalle prime pagine perché con la sua sensibilità e il suo tocco di riflessività, riesce a sopravvivere nell'incertezza del quotidiano.
Maturità e adolescenza, illusioni e concretezza, vita e morte, razionalità e pazzia, realtà ed evanescenza sono tutti valori che si scontrano nel testo. L'autore è riuscito, grazie al suo linguaggio discorsivo e fresco, a catapultarmi in un piccolo squarcio di mondo da qualche parte del Giappone postmoderno.

Toru perde il suo migliore amico che si suicida inspiegabilmente, viene allontanato da Naoko che rappresenta il suo legame affettivo più profondo, vive la sua conflittualità con Midori che lo accompagna nei momenti di reale lucidità, si lascia trasportare dalla musica di Reiko che lo cattura e lo solleva. 
Toru non studia mai, tira su uno stipendio lavorando part time come cameriere senza lamentarsi. Preferisce vivere, passeggiare, pranzare con amici, riflettere, trasformarsi lentamente in uomo maturo senza incappare dentro rivoluzioni emotive.
Toru cammina verso la vita: il suo incedere è sempre surreale e sognante. Quando fa la sua scelta tra Naoko e Midori il suo animo si lacera in mille contrapposizioni interiori che esaltano la sublime possenza della razionalità sulle emozioni. Toru si arrende agli eventi o sceglie la sua direzione ? 
Mi sono chiesta anch'io infatti: la vita è un susseguirsi di necessità o un percorso da tracciare giorno dopo giorno? Le occasioni capitano o si cercano? quanto conta la nostra volontà di fronte alla vita e alla morte che scorrono inesorabilmente davanti i nostri occhi? 

domenica 29 aprile 2012

L'identità - Milan Kundera






Immaginare il proprio destino felice, ricco di possibilità non è poi così insensato. Chi non l'ha fatto? Penetrare nelle profonde viscere e conoscere noi stessi: ecco cosa fa Milan Kundera. L'ideale della felicità diventa presto una rassegnazione molto complessa. 
La giovinezza è come un albero, forte, rigoglioso, dai colori vivaci:



"Durante la mia giovinezza proprio come un albero, infatti, immaginavo la vita che mi si apriva davanti. Lo chiamavo, a quell'epoca, l'albero delle possibilità. Solo per un tempo brevissimo ci è dato di vedere così la nostra vita. Ben presto essa ci appare come una strada segnata una volta per tutte, come un tunnel da cui non possiamo più uscire. Eppure, la vecchia immagine dell'albero ci rimane dentro sotto forma di un'insopprimibile nostalgia"


La storia è quella di Chantal, una donna non più giovanissima, affermata, affascinante e determinata che conduce una vita vivace e coinvolgente insieme al compagno Jean- Marc. Improvvisamente quella figura tanto forte quanto fragile si trasforma agli occhi di lui diventando un simulacro inquietante .... la sua pelle cambia aspetto e l'umore si tramuta,  la donna è divenuta una vecchia malvagia, astuta seduttrice di uomini sconosciuti, custode di segreti fervidi di passione per altri uomini.
Jean Marc conosce questa donna? Chi è questa persona che l'accompagna? A chi racconta il suo fiume di parole, a chi racconta le sue pillole di banalità? Quelle stesse consuetudini familiari forse li hanno allontanati? 
Rifletti: conoscere l'altro totalmente, metterne a nudo i segreti e penetrarne l'intimità non è possibile. E' un tentativo carico di illusioni distorte, perché è proprio grazie a quella stessa inconoscibilità che una relazione d'amore ha ragion d'essere.
L'immensità dell'ignoto è forse l'unica arma che ha l'amore di unire due persone, nascendo dalle viscere dell'oblio e nutrendosi del fascino e della seduzione, delle provocazioni e delle tentazioni. Queste sì, gonfiano l'amore di passione e legano lei a lui senza scampo. 
Senza Jean-Marc non sarebbe la stessa cosa, lui la salverà dalla vita e dal suo destino, la sua presenza la legherà alla vita e la salverà dai demoni della sua mente. Il suo sguardo amoroso la escluderà dalla società degli umani ma la proteggerà, la rassicurerà e la guiderà verso l'infinito.